Palazzo Lucarini

Dal 10 ottobre: TREVI/ BIOGRAFIA PLURALE DI UNA COMUNITA’ Progetto speciale di Virginia Ryan

TREVI/ BIOGRAFIA PLURALE DI UNA COMUNITA’

Progetto speciale di Virginia Ryan

Palazzo Lucarini Contemporary ospita un articolato progetto speciale

di Virginia Ryan dedicato alla città di Trevi

tra antropologia partecipata, rappresentazione comunitaria e identità multiple

Sabato 10 ottobre alle ore 18:30 s’inaugura presso il Centro per l’Arte Contemporanea Palazzo Lucarini Contemporary di Trevi la mostra Trevi/ Biografia Plurale di una comunità. Si tratta di una rilettura di tre progetti dell’artista d’origine australiana Virginia Ryan realizzati con e per la cittadina di Trevi. Il titolo richiama una precedente esposizione (2017) dell’artista, sempre a Palazzo Lucarini, dove presentò una serie di lavori incentrati sulla fotografia e il collage a  soggetto etnografico.

In questo caso, invece, la selezione riguarda operazioni artistiche che, pur utilizzando ancora immagini fotografiche, riguardano la comunità locale di Trevi. I tre progetti, infatti, intrecciandosi l’un con l’altro, costituiscono una installazione complessiva che allude, senza mai dichiararli, a diversi eventi traumatici che hanno colpito il paese. Il sisma del 1997, la forzata eliminazione – causa legge sulla privacy – dell’archivio analogico di un locale studio fotografico, la recente quarantena Covid 2020 sono gli eventi catalizzatori che hanno ispirato l’artista a un dialogo diretto e partecipato con la cittadinanza.
Frammenti di vita vissuta, grandi ritratti femminili, tracce disseminate costituiscono l’impalcatura di una mostra che ricostruisce il senso di identità, ad un tempo, individuali e collettive, dove letteralmente il visitatore si può specchiare in un gioco di riflessi tra soggetto e contesto.

Gli interventi realizzati in oltre un ventennio dall’artista con Cento Passi (1997-1998), FotoMania (inedita) (2019) e Guardami Negli Occhi (2020, in collaborazione con JR Inside Out Global Art Project), vanno così a intessere un’inedita ed emozionante Biografia Plurale che, partendo dall’evidente implicazione personale e biografica dell’artista con la cittadina di Trevi, diventa tuttavia uno spaccato vibrante, ma critico e poetico ad un tempo, di una identità collettiva fluida e mutante.

Cento Passi (1997-1998). L’opera si compone di 100 immagini di scarpe collocate sopra degli specchi e disseminate nelle varie stanze del museo. Le fotografie sono la documentazione delle scarpe reali che i singoli cittadini di Trevi donarono all’artista per l’allestimento di una installazione presso il Chiostro della Chiesa di San Francesco all’indomani del terremoto del 1997. L’installazione dell’epoca è documentata in una fotografia nella sala centrale del museo.

FotoMania (Inedita), (2019). L’opera consta di undici sacchi ricolmi di frammenti di fotografie e di alcuni specchi. I sacchi di materiale sono stati recuperati dall’artista presso lo studio FotoMania di Borgo Trevi, tenuto alla distruzione dei materiali invenduti per questione di privacy. Nei vari sacchi, dunque, vi sono ridotti in piccole strisce compleanni, riti religiosi, feste paesane e scene di vita quotidiana della popolazione locale. L’artista vi ha collocato poi  al centro degli specchi che rifletteranno, temporaneamente, l’immagine di coloro che si soffermeranno a guardarli.

Guardami negli occhi, (2020). L’installazione si compone di 100 ritratti fotografici a donne del paese di Trevi scattate dall’artista nei giorni immediatamente successivi al termine del lockdown imposto per la prevenzione alla diffusione del Corona Virus. Incontrate di nuovo nelle strade e piazze della cittadine, le donne, oltre due mesi di mancati incontri e scambi reali, hanno intercettato per 10 secondi lo sguardo dell’artista che, solo al decimo secondo, ha scattato loro questi primi piani. L’immagine rimane a suggello, in qualche modo, di uno stato di ripresa e riappropriazione relazionale e identitaria tutta al femminile.

INFO

Titolo: Trevi/ Biografia Plurale di una comunità. Un progetto di Virginia Ryan
Genere: arte contemporanea. Mostra personale
Artista: Virginia Ryan
A cura di: Maurizio Coccia e Mara Predicatori
Inaugurazione: sabato 10 ottobre, ore 18:30
Date: dal 10 ottobre all’ 8 novembre 2020. Dal venerdì alla domenica dalle ore 15:30 alle 18:30. Ingresso gratuito
Sede: Centro per l’Arte Contemporanea “Palazzo Lucarini Contemporary”, Trevi (PG), Italy.
Segreteria e logistica: Associazione Culturale Palazzo Lucarini Contemporary (Presidente Giovanni Curti)
Ente patrocinatore: Comune di Trevi (Sindaco Bernardino Sperandio)
Con il sostegno di: Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno

NOTA BIOGRAFICA

VIRGINIA RYAN nasce in Australia e si laurea nel 1979 al National School of the Arts di Canberra. Artista transnazionale, viaggiatrice, collezionista di arte contemporanea Africana e cittadina Italiana. Dal 2001 il suo lavoro è strettamente connesso con la realtà africana dove ha vissuto per molti anni, prima ad Accra (Ghana) e dal 2009 al 2015 ad Abidjan e Grand Bassam, (Costa d’Avorio); attualmente vive e lavora a Trevi. E’ stata presidente dell’ONG Make Art Not War (2013) che ha sede a Bassam (Costa D’Avorio) e co-fondatrice della Foundation for Contemporary Art in Ghana. In 2016 ha fondato ‘MakeArtNotWalls/Italia’ con un gruppo di richiedenti asilo nel comune di Trevi.

Tra le mostre personali recenti :2020  ‘Selling Dreams’  Acta International Roma, ‘Praesentia’  Tacit Galleries Melbourne Australia; 2017 ‘Biografia Plurale, Virginia Ryan 2000-2016’, Palazzo Lucarinni Contemporary, Trevi, PG; 2016 ‘I Will Shield You’ Galleria Montoro 12 , Roma ,’ Surfacing ‘ Ex-Lavatoio Contumaciale Roma;  2015 ‘Vous Etes Ici’, La Maison de La Patrimoine, Grand Bassam;  ‘Pino Pascali L’Africano e Ryan/Bouabre  – Sirene’ Museo di Castelbuono, Palermo;  2014 ‘Emersioni’  Trebisonda, Perugia;  ‘Espace à Louer,’ Galerie Cecile Fakhoury Abidjan; ‘Fluid Tales’, Museo Pino Pascali, Polignano a Mare (Ba); ‘I Love You’ 1Opera Gallery, Napoli;  2013 Shift/Rue Du Commerce, LaMama Spoleto Open, Festival di Spoleto ‘ 2010 ‘Surfacing’ , Dak’art – Biennale di Dakar/OFF.

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