Palazzo Lucarini

AFRANIO METELLI_ L’ÂGE D’OR (complesso museale San Francesco a Trevi)

A tre anni dalla morte Trevi celebra il noto artista con un’intensa mostra che focalizza alcuni tratti dominanti della sua lunga carriera

Il ciclo di mostre dedicate alla pittura di oggi, organizzato dal Centro per l’Arte Contemporanea Palazzo Lucarini presso la Pinacoteca di San Francesco a Trevi (PG), si conclude con Afranio Metelli (1924-2011). L’esposizione s’incentra su due temi particolarmente cari al pittore umbro. Da un lato c’è l’interesse per l’arte classica, declinato a partire dagli anni Cinquanta attraverso svariate tecniche, linguaggi ed espressioni formali, e che senza soluzione di continuità ha distinto tutta la sua attività. Dall’altro, l’impegno nel recupero di luoghi, di particolare rilevanza storica, sociale o culturale, segnati dal degrado, attraverso operazioni artistiche che miravano a risvegliare l’attenzione della collettività su realtà destinate altrimenti all’oblio; attività che l’ha visto impegnato – dagli anni Settanta in poi – particolarmente nel recupero del Castello di Pissignano. Attraverso una selezione di materiali documentari (riproduzioni fotografiche, cataloghi, brochure), la mostra ricostruisce i passaggi salienti, e più rappresentativi, del suo interesse in questi specifici ambiti.

INFO
Titolo: L’âge d’or. Pittura contemporanea alla pinacoteca di Trevi _ Afranio Metelli
Oggetto: Pittura contemporanea. Mostra personale
A cura di: Maurizio Coccia, Cecilia Metelli
Sede: Pinacoteca di San Francesco, Trevi
Inaugurazione: domenica 1 novembre, ore 12:00
Date: 01/11/15 – 10/07/16
Ente patrocinatore: Comune di Trevi – Sindaco Bernardino Sperandio
Organizzazione e segreteria: Associazione Culturale “Palazzo Lucarini Contemporary” – Presidente Franco Belli
In collaborazione con: Sistema Museo scrl
Sponsor tecnico: Fantauzzi Home Design – Trevi (PG)

PROFILO DELL’ARTISTA
Afranio Metelli nasce a Campello sul Clitunno nel 1924. Nel 1952 si trasferisce a Vallauris attratto dalla fama del centro dove Pablo Picasso risiede e produce le sue opere in ceramica. Nella cittadina francese si inserisce nell’ambiente creatosi attorno all’artista di Malaga e, impiegato nella fabbrica di ceramiche del calabrese Francesco Caleca, partecipa alla Exposition des céramiques à Vallauris. Nel 1954 torna a Roma. Dopo una mostra personale, nel 1957 a Monaco di Baviera, nel 1959-60 espone alla VIII edizione della Quadriennale. Nell’estate del 1960, in qualità di assistente di Angelo Savelli, partecipa all’Art Workshop diretto da Edna Lewis a Positano.
Alla fine del 1960 lascia di nuovo l’Italia alla volta di Città del Messico. Qui espone alla galleria Souza ed è incaricato dal Museo Nazionale di Antropologia di riprodurre immagini dell’antica civiltà Maya. Il soggiorno in Messico gli consente di entrare in contatto con giovani artisti emergenti, le cui ricerche nell’ambito della pittura spagnola dei secoli XVII-XVIII convergono con quelle dello stesso artista.
Nel 1964, a Los Angeles, entra nel gruppo di pittori gravitanti attorno alla galleria di Margo Leavin. In occasione della mostra alla Orlando Gallery di Encino, la sua pittura è definita “anacronistica”; ancora una volta si evidenzia la passione dell’artista per i classici, che connota anche opere presentate nel 1968 alla galleria Numero, di matrice “pop”.
Nel 1971 rientra con la famiglia in Italia, e in Umbria dà corso a una serie di progetti artistici nati dal desiderio di richiamare l’attenzione su alcuni luoghi di particolare rilevanza storico-culturale, in stato d’abbandono. Va inteso in questo senso l’impegno profuso negli anni ’70 e ’80 nella partecipazione, anche come animatore e organizzatore (insieme, per esempio, a Marilena Bonomo, Franca Calzavacca, Mara Coccia, Giorgio De Dominicis, Bill Pepper, Carla Ponti, Italo Tomassoni, Ann Wood, Alberto Zanmatti), a numerose iniziative dove si misura con linguaggi prossimi all’arte povera e concettuale.
Negli anni ’80 si susseguono molte mostre personali, a livello nazionale e locale. Mentre nel 1991-92, a Hartford, negli Stati Uniti, una sua opera è presentata alla mostra Open Mind: The LeWitt Collection, di proprietà dell’artista americano Sol LeWitt.
Nel 2008 un’ampia ricognizione della sua opera, dal 1947 al 2008, è offerta dalla mostra monografica curata da Giovanni Carandente presso la Galleria Civica d’Arte Moderna di Spoleto. Opere pittoriche, grafiche e fittili compongono, nel giugno 2011, l’ultima personale dell’artista ancora in vita, presso la Galleria Lithos di Campello sul Clitunno.
Afranio Metelli muore il 28 giugno del 2011.

Post a comment