Palazzo Lucarini

OfficinedellUmbria2023_ ART 4 FUTURE: Mario Consiglio | Laura Patacchia

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ART 4 FUTURE:MARIO CONSIGLIO | LAURA PATACCHIA
&
OFFICINEDELLUMBRIA2023_ Didattica e laboratori di sperimentazione creativa

A Palazzo Lucarini una doppia personale
che alterna l’irruenza e la graffiante estetica di Mario Consiglio
con l’introspezione e lo scavo antropologico di Laura Patacchia

Sabato 1° aprile alle 18:30, presso il Centro per l’Arte Contemporanea Palazzo Lucarini Contemporary di Trevi (Pg), in collaborazione con il Comune di Trevi, avrà luogo la mostra Art 4 future, la doppia personale degli artisti Mario Consiglio e Laura Patacchia, a cura di Maurizio  Coccia e Mara Predicatori. La mostra mette a confronto l’estetica velatamente underground di Mario Consiglio, capace di captare con ironia e disincanto gli umori e le dissonanze della società di oggi, con la toccante indagine di Laura Patacchia, il cui abisso interiore si materializza nell’utilizzo degli spilli che diventano punti di luce e di ombra e che disegnano trame o sintetiche figure archetipiche. Due attitudini diverse e complementari anche nelle scelte allestitive: Mario Consiglio porterà in mostra le sue ultimissime produzioni pervase da ansia espressiva e da un inesausto desiderio di sperimentazione; Laura Patacchia, con un’attitudine più disciplinata e metodica, mostrerà la profondità e coerenza di una vita di ricerca esponendo una serie di lavori, dal 1997 ad oggi, attraversarti dal continuo tentativo di comprendere la condizione umana. Il parallelo tra i due artisti si evidenzia nella dominanza in mostra del colore nero che, da artista a artista, acquisisce timbri e temperature emotive molto lontane tra loro.

Alla mostra faranno seguito, inoltre, alcune sperimentazioni didattiche derivanti dalla vittoria, per la Regione Umbria, del Piano Triennale delle Arti 2022-2023 guidato dal Liceo Classico F. Frezzi – B. Angela Foligno (PG) e che vede Palazzo Lucarini Contemporary come protagonista. Il progetto – evoluzione di Officinedellumbria. Didattica e laboratori di sperimentazione creativa – offre alle scuole superiori un confronto diretto con gli artisti Mario Consiglio e Laura Patacchia per la realizzazione di opere partecipate e condivise e permetterà loro di entrare i tutte le fasi di realizzazione e diffusione di una mostra di arte contemporanea. Il programma, attivo da febbraio 2023 a dicembre 2024, oltre a Palazzo Lucarini e le classi IIICL, IIIASE, IVAL, IVB del Liceo, vede la collaborazione dell’Accademia Statale di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia (Corso di Didattica dei linguaggi Artistici 2021-2022) e il Crhack Lab di Foligno (PG). Prevede una serie di lezioni dirette con gli artisti e curatori, l’attivazione di laboratori artistici con i ragazzi del liceo direttamente al museo e la realizzazione da parte degli studenti della restituzione concettuale della mostra tramite la realizzazione di testi, apparati di promozione e un virtual tour dell’intera esposizione.

Parallelamente alla mostra ART 4 FUTURE inaugura, presso la Cappella di Palazzo Lucarini, Non c’è luce nella ferita, installazione di Satya Forte e quinto episodio della serie Boys don’t cry, parte di un progetto collaterale che accompagnerà ogni nuova inaugurazione di Palazzo Lucarini, in collaborazione con le Accademie di Belle Arti dell’Aquila e di Perugia, a cura di Maurizio Coccia e Mario Consiglio.

https://www.palazzolucarini.it/boy-dont-cry-una-sezione-di-mostre-dedicata-ai-giovani-emergenti-provenienti-dallaccademia-di-belle-arti/

Foglio di sala

INFO
Titolo: OfficinedelllUmbria2023_Art 4 future. Mario Consiglio / Laura Patacchia
Genere: Arte contemporanea. Doppia personale | Laboratori e didattica dell’arte contemporanea
Artisti: Mario Consiglio, Laura Patacchia
A cura di: Maurizio Coccia e Mara Predicatori – Assistente alla curatela: Anna Maria Cuculiuc
Inaugurazione: 1° Aprile, alle 18:30
Date: 02/04/2023 > 04/06/2023 – dal venerdì alla domenica, 15:30-18:30
Sede: Centro per l’Arte Contemporanea “Palazzo Lucarini Contemporary”, Trevi (PG), Italy
Partner di progetto: Liceo Frezzi – B. Angela di Foligno (PG), Centro per l’Arte Contemporanea Palazzo Lucarini Contemporary (Trevi – PG), Accademia di Belle Arti di Perugia, Crhack Lab di Foligno (PG)
Segreteria e logistica: Associazione Culturale “Palazzo Lucarini Contemporary” (Presidente Giovanni Curti)
Con il sostegno di: Comune di Trevi, Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno


Mario Consiglio
Nasce nel 1968 a Maglie (LE). Si diploma all’Accademia di Belle Arti di Urbino. Accademico di merito all’Accademia di Belle Arti ‘Pietro Vannucci’, Perugia. Ha esposto in numerosi spazi privati e pubblici in Italia e all’estero: Grimmuseum (Berlino), Trolley Gallery (Londra), Galleria Carbone (Torino), Galleria Seno (Milano), Palazzo Bricherasio (Torino), Museo Pecci (Prato), Galeria Villena (L’Havana, Cuba), Studio Visconti (Milano), Galleria Pio Monti, (Roma), Studio La Città (Verona), Galleria Astuni (Pietrasanta,Lucca), Museo Laboratorio (Città Sant’Angelo, Pescara), MACRO (Roma), Fondazione Sandretto (Torino), Gran Central Terminal (New York), Art in Perpetuity Trust (Londra), Istituto Britannico (Roma), Spiral Hall (Tokyo), Art Basel, Professional Day (Basilea), Rain Gallery, 798 Art District (Pechino, Cina), Gay Palace (Rotterdam), Palazzo della Penna (Perugia), Galleria Eva Menzio (Torino), Prague Biennal (Praga), Palazzo Lucarini Trevi (Perugia), Palazzo Reale (Napoli), Fondazione Zappettini (Milano), Villa Elisabeth (Berlino), Padiglione Italiano, Expo 98 (Lisbona), Gallery MC (New York), Padiglione Esprit Nouveau (Bologna), Palazzo Morelli Fine Art (Todi, Perugia), Betta Frigeri Arte Contemporanea (Sassuolo, Modena), Flash Art Mueseum (Trevi, Perugia), Madeinfilandia (Pieve a Presaciano, Arezzo), Centro per l’Arte Contemporanea Masedu (Sassari), CIAC (Foligno, Perugia), Rare Ofiice (Berlino), Fondazione Querini Stampalia (Venezia), White Spider Col Condesa (Città del Messico), Nolias Gallery (Londra). È stato inoltre presente nella sezione umbra della Biennale di Venezia, ospitata presso Palazzo Collicola a Spoleto.

Laura Patacchia
Nasce a Terni nel 1974. Ha frequentato l’Accademia di Belle Arti Pietro Vannucci di Perugia diplomandosi in Pittura nel 1999 e frequentando contestualmente anche il corso di Ángel Bados presso l’Accademia di Belle Arti di Bilbao. Nel 2001 è in Bosnia per un workshop nell’ambito della Biennale dei Giovani artisti dell’Europa e del Mediterraneo e negli anni successivi alterna mostre personali e partecipazioni a progetti collettivi anche di respiro internazionale, in sedi istituzionali e museali.

RESTITUZIONE DEGLI STUDENTI DEL LICEO F. FREZZI DI FOLIGNO PER “IL PIANO TRIENNALE DELLE ARTI 2023”

Come critici: restituzione della mostra dal punto di vista degli studendi

ART4FUTURE, UNA MOSTRA PER SCOPRIRE DUE VOLTI DELL’ARTE (E DELL’ESSERE)
Palazzo Lucarini Contemporary, antico edificio situato nella città di Trevi (PG), ha ospitato dal
2 aprile al 4 giugno 2023, in occasione del progetto ART4FUTURE, una mostra di
due importanti artisti che vivono ed operano in Umbria ma che hanno fama internazionale: Mario Consiglio e Laura Patacchia.
Il palazzo, strutturato in 11 stanze, ha accolto le opere di entrambi ed infine anche interventi artistico/laboratoriali prodotti in progettazione partecipata e condivisa con noi studenti del Liceo F. Frezzi di Foligno.
Le stanze che si incontrano appena entrati sono quelle che ospitano i lavori di  Laura Patacchia, la cui profondità psicologica e la ricerca di certezze sulla condizione umana siconcretizzano nella scelta di materiali insoliti, ma simbolicamente e materialmente penetranti. Molte delle opere sono infatti realizzate con spilli utilizzati per i bagliori di luce che emergono dall’oscurità dei velluti neri usati come base. Gli spilli rappresentano qualcosa di pungente e vi è poi l’oscurità e la luce del suo spirito. Vi è anche la ruggine che lascia segni indelebili. E segni, tracce di matite e di vissuti, lasciti da tratti talvolta istintuali talvolta no.
A fine percorso nel palazzo troviamo invece le irriverenti, ironiche, stimolanti opere di Mario Consiglio, frutto della sua irrequietezza sperimentale.  Protagoniste sono delle tele, prevalentemente nere, in cui emerge il suo essere “ostile allo stile”, nella misura in cui si sente travolto da un vento di novità.
Tra questi due mondi divergenti, si incontrano durante la mostra anche le opere realizzate da noi ragazzi sotto la guida degli artisti che, sebbene con due modalità assolutamente differenti, ci hanno aiutati ad esprimerci e a conoscerci meglio per affrontare la vita con il portato della nostra unicità.


APPROFONDIMENTI

INTERVISTA A MARIO CONSIGLIO
Intervistatori: studenti delle classi IV del Liceo Classico F. Frezzi di Foligno

Trevi, maggio 2023

Ci troviamo a Palazzo Lucarini, palazzo storico a Trevi adibito a centro di esposizione di arte contemporanea, che ospita mostre temporanee di artisti del panorama sia regionale che nazionale. Abbiamo incontrato Mario Consiglio, artista contemporaneo che vanta esposizioni non solo in Italia ma anche all’estero. È, inoltre, insegnante all’Accademia delle Belle Arti di Perugia.

S: Quando ha pensato di diventare un artista?

MC: Ero ossessionato dal disegno, quindi ho cominciato molto giovane, quando facevo il liceo classico. Avevo un’ossessione per l’arte, perciò avevo idee molto chiare su cosa fare nel futuro. È una scelta difficile quella dell’artista perché è un lavoro che ha a che fare con la tua esistenza, è un richiamo. Dopo il liceo, ho fatto l’Accademia e poi ho cercato di inserirmi nel mercato artistico, sono andato all’estero e ho avuto modo di relazionarmi con altri artisti diversi da me. Questo periodo è durato dieci anni. Ci sono state poi crisi economiche e litigi con galleristi, perché a volte si ha la sensazione di perdere la libertà di essere artista, non sei più te stesso, non hai la libertà di dire che fai quello che vuoi. Ho riacquisito la libertà dopo le crisi economiche del 2006-2008, quando le gallerie hanno chiuso. Ho cercato di non mollare mai e ce l’ho sempre fatta, anche cominciando a insegnare.

S: Visto il suo difficile rapporto con i galleristi, è possibile diventare un artista autonomo, svincolato dal sistema arte?

MC: C’è gente autonoma che riesce a creare un proprio mercato anche su internet e questi artisti hanno più seguito di quelli che lavorano nelle gallerie. Questo è uno dei lati positivi dei social, sebbene essi ci facciano perdere molto tempo perché si guardano i propri idoli e non si lavora.

S: Che rapporto c’è tra l’arte contemporanea e la tecnica, il sapere dipingere?

MC: Se si prende un pittore realista oggi, ha più facilità nel mercato perché c’è una più semplice lettura e comprensione. Quel tipo di forza che avevano i nostri classici non era dovuta alla tecnologia.

Leonardo da Vinci era tutto, ingegnere, pittore e architetto. Il valore artistico oggi è diverso da quello passato perché sta nel ricercare cose mai fatte, come Basquiat che a New York diventò famoso per delle sue opere che non seguivano nessuna corrente ma che apparvero subito innovative, nonostante si noti un richiamo al cubismo.

S: Qual è il ruolo dell’artista al giorno d’oggi?

MC: La sua centralità si è persa oggi perché è stato rimpiazzato dalla figura del gallerista e del curatore. Per ripristinare il ruolo originario dell’artista bisogna entrare nel canale ufficiale, ovvero andare subito dai galleristi più famosi. Il coraggio è fondamentale, tutti possono arrivare ovunque.

S: Cosa ne pensa della società attuale?

MC: Oggi non c’è più un ceto medio, i ricchi non comprano le opere d’arte se non costano milioni di euro. Ovviamente non è una critica, non è che non debbano esistere, anche perché i mecenati e i ricchi hanno contribuito allo sviluppo della storia dell’arte.

S: Esistono i movimenti artistici adesso secondo lei?

MC: Nella storia ci sono stati grandi movimenti che poi sono diventati internazionali. Adesso ci sono tendenze, non veri e propri movimenti.

S: Chi ritiene che sia il suo maestro principale, la fonte di ispirazione delle sue opere?

MC: Sicuramente Duchamp, che ha inventato il “Ready made”. È stato il più grande a livello concettuale del ‘900. Lui crede che nessuno al mondo possa ripetere un gesto che compi, infatti, se una persona ha fiducia in quello che fa, ha la consapevolezza di lasciare la propria impronta ai posteri. L’arte è illusione di immortalità. Per l’artista è fondamentale creare, l’atto creativo è alla base della vita stessa, ma poi ci viene imposta la scuola e il lavoro… Ciò comporta la perdita delle proprie passioni e la vita si inaridisce. Qualsiasi lavoro si sceglie deve essere motivato da una grande passione.

È importante credere in quello che si fa. Ci sono sempre meno persone disposte a rischiare. Ci si adegua al “Sistema lavoro” e non si crea più e ciò è il contrario di quello che insegno io. A me piace vedere giovani che ce la fanno, per me il massimo è avere uno studente che mi superi e mi stracci.

S: Che cosa si sentirebbe di dire ad un giovane come me che l’anno prossimo si affaccia al mondo, diventando una persona autonoma?

MC: Secondo me l’approccio migliore può essere quello del guerriero. In un mondo così complesso e competitivo la chiave è il non adeguarsi al sistema e non abbassare la testa dinanzi alle influenze esterne e alle problematiche che ti condizionano. Comportandosi diversamente si perde l’essenza di sé stesso.

INTERVISTA A LAURA PATACCHIA

Intervistatori: studenti delle classi IV del Liceo Classico F. Frezzi di Foligno

Trevi, Maggio 2023

S: Ci troviamo con Laura Patacchia, artista contemporanea nata a Terni nel 1974 e che ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Perugia, le cui opere sono esposte presso Palazzo Lucarini di Trevi. Abbiamo provato a porle delle domande al fine di conoscere più a fondo la sua mente e le motivazioni che hanno ispirato le sue opere.

S: Qual è il motivo che l’ha spinta ad accettare l’invito di Mara Predicatori e aderire al progetto Art4future?

LP: Per me si tratta di un progetto importantissimo che si dovrebbe ripetere ogni anno, in modo che possiate incontrare artisti diversi. Credo che questo serva a conoscere la realtà, poiché l’arte è conoscere il presente, conoscere sé stessi in relazione al mondo e ritengo che più ci si approccia a questa disciplina di bellezza e di libertà, più si è padroni della propria vita e di quello che accade nella società. Sono fermamente convinta che l’arte porti ad essere curiosi e a scoprire nuove cose.

S: Quando nasce la sua passione per l’arte? 

LP: Personalmente la passione c’è sempre stata sin da quando ero piccola, ma credo che poi dipenda da persona a persona decidere se sviluppare e approfondire qualche specifico ambito o meno. Penso che in alcune persone ci sia già da piccoli una qualche predisposizione naturale all’arte, mentre in altre essa può apparire in seguito. Spesso può accadere di accorgersi più tardi di una qualche passione che in precedenza era stata ignorata o repressa, ma sono convinta che alla fine l’importante sia rendersene conto e sfruttarla al meglio.

S: Quali sono i suoi modelli? Da chi ha preso ispirazione?

LP: Ho diversi modelli a cui mi ispiro ma, in verità, più li amo più cerco di allontanarmene perché temo che inconsciamente possa ritrovarsi qualcosa del loro lavoro nel mio. La storia dell’arte alla fine si tramanda, infatti nel mio lavoro c’è un po’ della ricerca di altri artisti e delle suggestioni che essi hanno approfondito.

S: Secondo lei che rapporto c’è tra arte e inconscio? Si tratta di ambiti completamente separati?

LP: Io sono convinta che molti artisti si approccino al lavoro in maniera abbastanza istintiva attingendo all’inconscio e allo scavo interiore, mentre altri lo fanno magari senza rendersene conto guardando più all’estetica del lavoro.

S: I suoi lavori sono caratterizzati dall’utilizzo di diversi media. Quali sono le motivazioni che possono spingere un artista a decidere di usare il mezzo del video?

LP: Il primo video che ho fatto è esposto qui insieme alle mie altre opere. Nonostante l’uso del video non mi ritengo una filmmaker. Ci sono alcuni artisti che realizzano dei video professionali, puliti. Essi hanno bisogno di raccontare un fatto, una storia emerge attraverso il video. Per quanto riguarda il mio lavoro, per me sono immagini in movimento e le cose che faccio non hanno la pretesa di essere dei video o film, ma sono solo immagini che hanno la capacità di muoversi non solo a livello visivo ma anche spaziale e temporale.

S: Secondo lei perché l’arte contemporanea sceglie il linguaggio concettuale come mezzo espressivo principale?

LP: Secondo me l’arte ha un profondo bisogno di rinnovarsi, facendo forza sulla sua memoria, sulle sue radici, ma comunque deve mantenere questa identità di ricerca anche etica. L’opera d’arte non è più quella dei tempi trascorsi, non basta soltanto un’etichetta per definirla tale, ma il passato si deve portare nel presente e trasportare nel futuro. L’arte che non ha passato è fine a sé stessa, è puramente design, estetica, mentre quella che ha una storia ha un’altra vibrazione.

S: Che cosa augurerebbe ai giovani come noi che si approcciano al mondo dell’arte?

LP: A tutti i ragazzi che si stanno approcciando al mondo dell’arte augurerei di guardarsi dentro e capirsi fino in fondo, infatti ritengo che solo chi prima abbia compiuto quest’azione sarà in grado di creare linguaggi artistici nuovi. Penso che l’arte sia vita e che essa ci aiuti ad indagare noi stessi senza paura e senza filtri, in modo tale da riuscire a creare qualcosa di originale e che rispecchi a pieno ciò che proviamo e vogliamo comunicare.

LABORATORI ARTISTICI

Laboratorio: Laura Patacchia con gli studenti del 3°ASE del Liceo F. Frezzi di Foligno
Docenti coordinatori: Valentina Fabbri, Chiara Mirti, Rebecca Radi, Claudia Stella
Coordinamento del museo: Mara Predicatori
Quaderni didattici di supporto: gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Perugia.

Il laboratorio ha preso avvio dall’analisi del lavoro personale di Laura Patacchia e da una ricerca sistematica sul ruolo del corpo nelle arti del XX secolo. L’artista ha invitato i ragazzi a riflettere sul corpo così…

Carissimi ragazzi e ragazze vorrei condividere con voi questo piccolo viaggio sul corpo. Corpo inteso come casa, quindi come spazio abitato e luogo di accadimenti. È una ricerca su voi stessi e su quanto il vostro corpo ha, fino ad ora, accumulato e assorbito. È una ricerca sulla vostra storia, sulle vostre radici. Vorrei far passare il messaggio che l’arte è uno strumento di conoscenza di noi stessi in rapporto al mondo esterno. Quindi vi invito a pensare al corpo come luogo da esplorare, da far implodere, sviscerare, o celare e nascondere (…).

Il lavoro compiuto rappresenta il sedimento materiale di un perso culturale, artistico e autoriflessivo che si è compiuto da dicembre ad oggi.
Il prossimo step del lavoro sarà la restituzione del progetto tramite una ricostruzione in 3D dell’impianto espositivo nel suo complesso e da una serie di appartati critici che sarà compiuto dai ragazzi delle classi 4°BC e 3°CL supportati da Paolo Russo di Crhack Lab.

Laboratorio: Mario Consiglio con gli studenti del 4°Al del Liceo F. Frezzi di Foligno
Docenti coordinatori: Valentina Fabbri, Chiara Mirti, Rebecca Radi, Claudia Stella
Coordinamento del museo: Mara Predicatori
Quaderni didattici di supporto al lavoro prodotti dagli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Perugia.

Il laboratorio ha preso avvio dall’analisi della poetica di Mario Consiglio che ha condotto ragazzi e professori a scandagliare pratiche del Dadaismo e delle avanguardie storiche.
Dopo una presa visione dei vari linguaggi creativi adottati dall’artista e le varie citazioni che innervano il suo lavoro, i ragazzi sono stati invitati a giocare artisticamente con il concetto di identità attraverso plurime esperienze di destrutturazione.
Da un lato sono stati chiamati a manipolare i loro stessi volti e a scoprire quanta somiglianza investa la simmetricità disuguale dei nostri volti (installazione fotografica); dall’altro hanno fatto esplodere, in un gesto catartico devastante ed ilare ad un tempo, tracce del proprio passato/presente (video). Infine, sono stati portati a proiettare queste identità instabili e in divenire sul pensiero del futuro e a restituirci il senso attuale di un domani che potrebbe essere tramite delle autodichiarazioni (traccia audio).Il prossimo step del lavoro sarà la restituzione del progetto tramite una ricostruzione in 3D dell’impianto espositivo nel suo complesso e da una serie di appartati critici che sarà compiuto dai ragazzi delle classi 4°BC e 3°CL supportati da Paolo Russo di Crhack Lab.
Link d’accesso al video realizzato dagli studenti con Mario Consiglio: https://www.facebook.com/1608071351/videos/1398657637748066/

RESTITUZIONE 3D DELLA MOSTRA E REINTERPRETAZIONE MEDIALE DELL’OPERA DI LAURA PATACCHIA

Per accedere al lavoro 3D realizzato dalla classe del Liceo Frezzi, è necessario cliccare sul link sottostante. Si avvierà un programma in cui appariranno due “portali di accesso”. La locandina della mostra rimanda a questa stessa pagina web; il manifesto a fianco permette un virtual tour alla mostra quale è stata effettivamente allestita con i lavori di Mario Consiglio, Laura Patacchia e i laboratori degli studenti del Liceo; se si usano invece direttamente le frecce per muovere verso destra, si può visitare una mostra virtuale realizzata dai ragazzi in cui “reinterpreano” il lavoro di Laura Patacchia.
https://337b63d651.myhubs.net/link/PF4hp69

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