Palazzo Lucarini

Petr Davydtchenko Language of Catastrophe

Petr Davydtchenko

Language of Catastrophe

Il 19 marzo 2019, dalle ore 10:30, il corso di Decorazione dei Proff. Sergio Nannicola e Marco Pellizzola, ospiterà Language of Catastrophe, anteprima di MIllenium Worm, la prima mostra personale italiana di Petr Davydtchenko (Arzamas Russia, 1986), che aprirà il 16 marzo a Trevi (Perugia), presso il Centro per l’Arte Contemporanea Palazzo Lucarini.

Dal novembre 2016 Petr Davydtchenko sta conducendo un’esperienza artistica estremamente radicale. Da quel momento, infatti, ha deciso di sostenersi solamente con gli scarti prodotti dalla società. In altri termini, ha cominciato a vivere cibandosi esclusivamente di erbe spontanee e animali morti violentemente, raccolti nelle zone circostanti il villaggio di Maubourguet, dove attualmente vive presso The Foundry, una ex-fonderia che, negli ultimi anni, è diventata il centro di una nuova comunità creativa nel Sud della Francia.

Dal 16 marzo, l’artista russo esporrà i risultati di questa lunga e inedita prassi artistica nelle sale del Centro per l’Arte Contemporanea Palazzo Lucarini, a Trevi (Perugia), in una mostra curata da Maurizio Coccia, e prodotta in collaborazione con a/politcal (Londra) e iaspis (Stoccolma). In quella sede saranno presentati video, fotografie e gli eterogenei manufatti che documentano tutta l’esperienza. Ma non solo. L’edificio espositivo sarà infatti interessato, in tutta la sua estensione, da una complessa installazione ambientale, appositamente ideata da Davydtchenko con lo scopo di orientare e ritmare la ricezione di tutte le opere.

All’Accademia di Brera Petr Davydtchenko incontrerà studenti, docenti e operatori artistici , per raccontare la sua esperienza, ma mettendosi anche a disposizione per un dibattito franco e aperto sui temi più controversi della sua proposta artistica, provocatoriamente all’incrocio fra estetica, sostenibilità, politica. Come afferma infatti l’autore stesso: “Penso che oggigiorno siamo scollegati dalla realtà, nessuno è davvero dentro il mondo reale. Trascorrere tutti i miei giorni con animali morti mi riallaccia alla sostanza del mondo reale. Questa sensazione di realtà è importante per me”.

BIO

Petr Davydtchenko (1986) è nato ad Arzamas-16, città militare chiusa della Russia europea centro-orientale. Cresciuto a San Pietroburgo, ha vissuto l’ostilità dei gruppi di estrema destra prima di trasferirsi in Svezia. Adesso, postosi al di fuori di questa sotto-comunità repressa, Davydtchenko reinterpreta i codici sociali prefissati attraverso l’esplorazione della semiotica culturale. Attualmente, collocandosi al di fuori della società e senza effettuare alcuna spesa, critica la nozione di progresso, vivendo di animali uccisi sulla strada da macchine create dall’uomo.

Davydtchenko ha conseguito una laurea in Belle Arti al Konstfack University College of Arts di Stoccolma e un Master in Scultura al Royal College of Art di Londra. Ha esposto alla 5° Biennale Internazionale di Mosca per la Young Art, dove ha ricevuto il favore della critica per il suo lavoro Accession, poi acquisito da NCCA di Mosca. Più recentemente, il suo progetto Go and Stop Progress! è stato esposto nella presentazione della collezione di A/Political al Rua Red di Dublino insieme a Barbara Kruger, Oleg Kulik, Andrei Molodkin, Gustav Metzger, Shirin Neshat, Arsen Savadov, Andres Serrano, Santiago Sierra e Ai Weiwei. Nel 2017 è stato nominato per il Kandinsky Prize.

INFO

Petr Davydtchenko, Language of Catastrophe

6 marzo 2019 dalle 09:00 alle 13:00

Accademia di Belle arti di Brera – Aula 48 (Aula Hayez)

Parteciperanno:

  • Petr Davydtchenko, artista

  • Maurizio Coccia, curatore e Direttore del Centro per l’Arte Contemporanea Palazzo Lucarini (Trevi)

  • Sergio Nannicola, artista e Docente presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, Milano

  • Marco Pellizzola, artista e Docente presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, Milano

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